Nuova intervista con gli autori di Use Book Love.
Questa volta parliamo con Valerio Vozza (nuovo nostro collaboratore peraltro), Fabio Biccari e Loriana Lucciarini rispettivamente Contest Manager, Ceo e Content Editor/ della redazione di Meetale, il più grande e famoso sito di autopubblicazione, anche detto “La youtube degli ebook”.
Partiamo con le domande! Abbiamo letto quando e perché è nato Meetale e siamo dobbiamo farvi i complimenti per come sapete gestire tanti autori, creando un grande affiatamento e smorzando le invidie. Come è nata l’idea di un sito per scrittori?
La struttura che abbiamo voluto dare a meetale sin dal principio ha contribuito nel creare un ambiente con al suo interno della “sana” competitività. E’ un’idea nata un po’ per gioco ma soprattutto per fare la differenza all’interno di un ecosistema che richiede cambiamento. Cosa vi ha spinto verso la letteratura, lasciando da parte l’idea iniziale, oltre ai costi? Letteratura e musica erano le nostre idee di base (risponde Fabio Biccari – CEO di meetale) ma ci siamo resi conto che dovevamo concentrarci su una delle due per poter offrire il meglio.
Avete abbandonato del tutto l’idea di un sito per musicisti? Per il momento si, in futuro chissà. Adesso abbiamo altre priorità per meetale.
Quando avete capito che le cose stavano iniziando ad ingranare? Quando scrittori che inizialmente avevano pubblicato amatorialmente su meetale sono stati scoperti da case editrici e diventando loro stessi dei casi di successo.
C’è stato un momento in cui avete avuto paura di non farcela?
Ne abbiamo paura ogni giorno, ma abbiamo la testa dura.
Abbiamo letto del concorsi che fate, tutti molto interessanti, parlaci di quello che mette in palio anche la pubblicazione cartacea di un romanzo. Immagino che abbiate letto molte opere di vari scrittori.
Qui lascio la palla a Valerio Vozza, contest manager di meetale, “Il Meetale Award” come dici mette in palio, con la collaborazione di Arpeggio Libero, la pubblicazione del romanzo che risulterà vincitore del contest. Inoltre Arpeggio Libero pubblicherà anche un’antologia con i migliori 8 racconti che parteciperanno per la tipologia “racconti brevi”. Sono due fantastiche opportunità che un aspirante scrittore non deve lasciarsi sfuggire. Inoltre con la collaborazione di Seejay mettiamo gratuitamente a disposizione dell’autore per un mese un tool per la promozione dei libri.
Ne ricordate uno che si è distinto particolarmente per trama, o per tipo di personaggi o perché fosse mal scritto, o altro?
“Ci sono tanti racconti che sceglierne uno si fa torto ad altri: “Fattoria Thorton” di Serena Lavezzi lo ricordo perché nei commenti avevo avuto un’idea diversa (più sul paranormal) della trama rispetto all’autrice. Ma vorrei anche ricordare il racconto fantascientifico “Cuore d’androide” di Eudes, un autore che secondo me vale la pena di leggere, e che ha raccontato una storia reale come solo la fantascienza sa fare. E poi “Penne Roventi” di Violaliena una parodia della nostra comunity in salsa western.”
Hai un genere letterario preferito?
Ho letto 12 volte 1984 di Orwell. Adoro le storie fantastiche ma che riesco a vedere un riferimento alla realtà. Amo anche divertirmi con libri umoristici, come quelli di Stefano Benni o “La guida galattica per autostopisti”. Non ho un vero e proprio genere preferito, ci sono generi che forse non leggerò mai, come gli horror, ma un romanzo è sempre un’avventura ed è bello esplorare nuovi lidi che attraccare sul sicuro.
Una domanda classica che si fa a chi si occupa di scrittura: che cosa consigliereste ad uno scrittore per migliorare se stesso?
Per migliorare occorre umiltà, affinare la capacità di autocritica, (risponde Loriana Lucciarini Content Editor e responsabile redazione di mEEtale ) fare tesoro di critiche e consigli per crescere, confrontarsi con altri autori e mettersi alla prova in contest e concorsi, anche affrontando la sfida di un genere letterario, un tema o un limite imposto di battute. Questa ultima cosa è fondamentale perché fa da palestra letteraria e affina le capacità dello scrittore. E poi leggere tanto scrivere e riscrivere il proprio testo mille volte, tagliandolo e rivedendolo per far emergere la storia in modo limpido e pulito
Dato che il vostro sito è nato dalla musica, la vostra passione per la scrittura nasce da essa oppure da altro?
La nostra passione parte dall’arte in generale (torna a raccontare Fabio Biccari ) che sia musica o letteratura e meetale ci ha dato la possibilità di leggere scrittori che meriterebbero di essere in libreria più di tanti altri.
Abbiamo letto della partecipazione della Federazione Unitaria Italiana Scrittori al contest per il miglior racconto inedito, un bel riconoscimento dobbiamo dire. Questa è una cosa interessante. Solitamente le raccolte di racconti vengono snobbate dalle consuete case editrici, salvo alcune eccezioni. Eppure troviamo che il racconto, nella sua forma, abbia una forza in più rispetto al romanzo. Secondo voi perché questa c’è questa diffidenza?
Di questo dobbiamo ringraziare anche la casa editrice Arpeggio Libero che crede in meetale e nella sua logica dei contest. Stiamo strutturando un format di contest unico nel suo genere e grazie alle nostre metriche e all’esperienza dei giudici spero possiate assistere ad un progetto che soddisfi editori, scrittori e lettori! E’ vero che vengono considerati letteratura minore ma non è così. Anche perché scrivere un racconto breve dandogli tridimensionalità e struttura narrativa coerente, nonché ritmo non è semplice e necessita di capacità notevoli. In un racconto breve devono esserci la storia i dialoghi le emozioni e struttura, un genere da non sottovalutare.
Arpeggio Libero, che ci supporta in questo contest, da anni valorizza questo genere letterario con suoi vari titoli in catalogo, ciò sta a significare che il mercato è interessato a questa tipologia letteraria. Poi, nell’epoca virtuale di Facebook e Twitter molti lettori riscoprono le storie brevi, tanto che molti concorsi hanno proposto prove su 99 parole o racconti in tweet (come ad esempio nell’olimpiade letteraria di meetale nel 2014).
Intervista redatta da Simona Ingrassia e Silvia Azzaroli